L’escursione parte da piazza Calvario,nei pressi della Villa Comunale,da qui ci si immette sulla stradella che conduce alla fiumara Serra, si prosegue verso valle e poco prima del ponte che conduce a Campicciolo si piega verso sinistra ed attraversando una sterrata ci si immette sulla fiumara Melone(toponimo di origine greca Melania = scuro,fangoso) che all’origine prende il nome di torrente Monaco,molto probabilmente il monaco in questione potrebbe essere stato S.Fantino,oppure uno dei monaci che frequentavano le colture di S.Trabus,Eremo appartenente al monastero di S.Nicola di Vitaritu di fronte al torrente Barvi nel Comune di Molochio.
Risalendo il corso della fiumara poco prima di uno antico rudere,sulla sinistra s’imbocca il sentiero che conduce a contrada Petruccio zona di produzione di olive di ottima qualità quindi al castagneto “da ‘Nsara “e all’affaccio sulla fiumara “Secca”.
Da qui si scende lungo una traccia,alla fine della quale bisogna guadare il torrente,dirigendosi verso monte,lungo la pista che costeggia e a volte incrocia il corso d’acqua
La contrada delle vigne che si affacciano sulla fiumara secca denominata comunemente Prenura,è zona di produzione di un vinello frizzante,amabile,molto apprezzato. Il toponimo preciso Plenura ha a che fare con abbondanza,difatti queste vigne hanno esposizione eccellente a mezzogiorno,e sono riparate totalmente dai venti di ponente. Il vitigno cosi come l’impianto,risulta comparire in alcune carte notarili di Terranova Sappo Minulio ed hanno origine Catalana o Castigliana.
Dove il vallone si restringe,bisogna deviare sulla mulattiera a destra che si snoda salendo fino al serro di Zigari (toponimo di origine greca=coppia di buoi);qui su uno spuntone selvatico,tra il torrente Musudera ed il Cerasia sono stati rinvenuti resti di una antica postazione militare presumibilmente risalente al neolitico,oltre ad antiche monete catalogate su testi archeologici.
Da un bosco di lecci,si snoda la pista che poi risale fino all’altipiano di S.Trabus,dal quale la costa viola il torrente Marro ed il Petrace fanno da sfondo alle vigne di Plenura.
Alla base di questo scorcio panoramico,quasi magico,vi è posto ad un metro e sessanta dal piano di calpestio,un enorme masso,ricavato da un granito di forma ovale,tagliato a metà che da il nome al pianoro,dal greco “trapeza”cioè tavola. Questa pietra,che i nostri antenati della preistoria avranno con ogni probabilità venerato,è davvero una tavola di roccia ed il suo nome greco è pertinente,verso il XVII secolo,sarà stato attribuito alla parola “trabus”,il carattere di santità con l’incisione di una croce latina dalla lunga asta.
Da qui il sentiero mantenendosi a quota 1000 s.l.m. prosegue fino al villaggio dello Zomaro dove i soci mediteranno sui silenzi della montagna.
Per coloro che amano fare un percorso panoramico è previsto una escursione alternativa ,il raduno alle ore 1030 è all’Ostello dello Zomaro,da qui dopo una lunga e piacevole passeggiata il gruppo s’incontrerà a S.Trabus con coloro che risalgono dalla fiumara verso la montagna.
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